Non mi viene in mente un termine migliore per descrivere la condizione esistenziale in cui mi trovo da qualche mese a questa parte. Nulla di grave per carità, ci sono stati emotivi ben peggiori di questo come la sempre più diffusa depressione, dilagante soprattutto tra i giovanissimi, però diciamo che io a questo stato apatico non ci ero proprio abituato.
Sono sempre stato una persona iperattiva con mille idee e tanta voglia di fare, che poi mollassi la gran parte delle cose in corso d` opera e` un altro discorso però almeno le incominciavo invece adesso le idee muoiono addirittura allo stato embrionale ancora prima di vedere la luce su carta!
Chiaro, siamo nel bel mezzo di una pandemia che non si sa bene quando finirà e il mio lavoro e`stato ed e` tuttora uno dei più colpiti a livello globale però c`e` anche da dire che vivere questo stato di emergenza in Giappone si e` rivelato ben più leggero rispetto a chi lo sta facendo in Italia e di questo sono comunque conscio e grato.
Un motivo potrebbe essere imputabile al fatto che praticamente dall’inizio dell’anno ho smesso del tutto di fare attività fisica, non che prima facessi chissà che cosa però avevo cominciato con mio fratello una challenge a distanza che si e` protratta per quasi un anno e che prevedeva di fare almeno 30 flessioni al giorno più 10 trazioni alla sbarra. Tutti i giorni. Chi sgarrava perdeva. Dapprima testimoniate tramite video con telefonino, poi sulla fiducia e poi niente. Finito tutto. Non ho alcun dubbio che anche questo semplice rituale interrotto abbia influito sul mio umore, sicuramente lo fa quando mi guardo allo specchio ma in generale mi sento spesso stanco e spossato nonostante io stia facendo un quarto delle cose che facevo prima. (P.S. Lo dico a bassa voce ma ho ripreso ieri con 10 flessioni, 5 trazioni più questa scalinata che dista solo pochi minuti da casa mia e che ho deciso di fare tutti i giorni assieme a mia moglie dopo che portiamo i bimbi a scuola. Durissima! Certo cominciare in piena stagione delle piogge non e` stata una genialata ma e` comunque sintomo che qualcosa si muove. Speriamo bene!)

E` poi calato anche l’esercizio passivo, ovvero quello svolto durante la pulizia dei miei appartamenti turistici, una pratica che prima del Corona mi portava via almeno tre ore al giorno tutti i giorni, sabati e domeniche inclusi ma che adesso si e` piu che dimezzata. Alla fine era esercizio anche quello ma soprattutto mi costringeva ad uscire, cambiare atmosfera per un po` e tornare a casa fisicamente esausto che e` sempre una bella sensazione prima di andare a letto. Ora che passo molte ore davanti al computer a fare cose che dovrei fare ma che non sono nelle mie corde e quindi cazzeggio sui social il senso di frustrazione aumenta proporzionalmente alla diminuzione della produttività e arrivo a sera che sono stanco mentalmente ma con la coscienza talmente sporca che questa bastarda non mi fa neanche gustare una birra da quanto poco sento di aver fatto in ottica del raggiungimento dei miei obiettivi!
Un altro motivo a mio avviso significativo potrebbe essere che praticamente da 1 anno e mezzo non mi stipendio in quanto dalla chiusura delle frontiere la mia azienda perde soldi per mancanza di introiti ma continua ad avere le stesse spese di prima tolto appunto il mio stipendio e l`80% di quello di mia moglie. Non e` un problema meramente economico tanto che nel frattempo abbiamo pure deciso di investire su un progetto ambiziosissimo per le nostre dimensioni aziendali che avrà come target studenti stranieri di lingua giapponese in visita a Kyoto per medio lungo termine quanto il fatto che questa situazione di incertezza si ripercuote sui miei sogni futuri, e a uno come me, che sono un sognatore seriale, se gli togli i sogni fai più danno che a Sansone quando gli tagliarono i capelli.
Se avete costruito castelli in aria, il vostro lavoro non sarà sprecato: è quello il posto in cui devono stare. E adesso metteteci sotto le fondamenta.
Henry David Thoreau.
E` la frase che mi ha fatto mollare tutto all’età di 27 anni per partire alla ricerca della felicità e il fatto di non riuscire a costruire delle solide fondamenta al mio nuovo castello mi sta succhiando parecchia energia vitale.
E` sì, perché la buona notizia in tutto questo lamentarsi e` che io un nuovo castello in aria già l’ho costruito, ma purtroppo non e` a Kyoto, città che mi ha dato molto ma con la quale non e` mai scattato l’amore nonostante ne riconosca la bellezza e che di fatto però non posso lasciare prima di aver sistemato le cose. Se il turismo non torna e gli studenti nemmeno i miei due progetti attuali di affitto a breve e medio lungo termine non potranno sostenersi e di conseguenza sostenermi e io non potrò dedicarmi al mio nuovo entusiasmante progetto che ahime fa sì che io viva sempre con la testa proiettata al futuro dentro a quel castello dove l’erba chiaramente e` sempre piu` verde e non nel famoso “qui ed ora” come sarebbe doveroso fare per avvicinarsi il più possibile alla felicità che vado inseguendo da decenni ormai.
Mi piacerebbe ora entrare più nel dettaglio e descrivere i miei due nuovi progetti, quello relativo agli studenti di lingua qui a Kyoto e quello futuro che a mio avviso sono delle bombe (ogni scarrafone e` bello a mamma sua) ma appunto perché sono apatico ho finito gli stimoli per oggi. Facciamo che lo farò a breve dai, promesso!
Che dire? Credo che sia abbastanza “normale” in questo periodo che ormai si protrae da oltre un anno! Personalmente non parlerei di pandemia, ma visto che chi di dovere l’ha definita così per fare i propri comodi e proseguire a velocità sostenuta con i progetti di “agenda 2030” (tutto bello pubblicato sul sito del WEF), a noi sognatori non resta che constatare giorno per giorno che le fondamenta dei castelli in aria diventano sempre più difficili da realizzare.
Sai, io ho già passato il mezzo secolo di vita e ultimamente mi chiedevo se quello che sto vivendo sia la famosa “crisi della cinquantina”, ma in realtà no, non lo é!
Tutto quello che posso incoraggiati a fare é quello che hai ripreso a fare, ossia tenerti in forma e in salute. Come secondo passo (se non lo sai già fare) impara a coltivare qualcosa da mangiare e a riparare gli oggetti di uso comune perché fra qualche anno ne avremo davvero bisogno.
Sei ti capita di gironzolare in internet cerca informazioni su come ha fatto a sopravvivere chi ha vissuto la guerra nei Balcani durante la fine del secolo scorso: può essere molto utile anche ora.
Cerca anche di legarti (non virtualmente!) con persone attorno a te perché l’unione fa la forza. Oggi a livello politico stanno cercando di dividerci e metterci uno contro l’altro!
Per il resto cerca di limitare al massimo le spese fisse. Auguri!
Carissimo Uomo Linux, e` sempre un piacere enorme vederti da queste parti anche quando porti “cattive notizie”! Il fatto che questa “pandemia” corrisponda stranamente con il crollo inevitabile dell’economia mondiale fa pensare anche a me ma sono leggermente più positivo rispetto a te riguardo al futuro. Finirà quello che deve finire, verranno tagliati i rami secchi ma poi tutto tornerà ad un apparente normalità fino almeno alla prossima crisi/pandemia! Sul fatto di risparmiare poi io essendo nato povero (rispetto a chi frequentavo, si intende) diciamo che lo faccio di default.. sono anni che studio il movimento FIRE e direi che sono sulla buona strada nonostante questa pandemia. Diciamo che se questa pandemia fosse il lupo, io dei tre porcellini sono quello che si e` costruito la casa in mattoni. Per il resto comunque il nuovo castello prevede anche quanto tu mi hai consigliato. Spero a breve di aver la forza di descrivere il mio progetto anche qui. A risentirti e grazie per essere passato!
dai che la fine di questa situazione si avvicina. Ancora qualche mese di sofferenza.
Magari solo qualche mese! Qua i vaccini praticamente ancora non sono cominciati quindi la vedo dura se non altro per il settore turistico che comunque giustamente non è tra le priorità. Ma nel frattempo qualcosa bolle in pentola!