“La maggior parte delle persone sopravvaluta quello che si può fare in un anno e sottovaluta ciò che si può ottenere in dieci anni.” Tony Robbins
Adattandola alla mia persona diciamo che tendo a sopravvalutare quello che posso fare in un giorno e a sottovalutare ciò che posso fare in un anno. Ci sono periodi infatti che preso dall`entusiasmo del momento pianifico la mia giornata sin dalla sera prima infilandole dentro una marea di “blocchi” da 50 minuti che poi immancabilmente non rispetto. Magari parto anche bene, ma poi arriva quel blocco un po` ostico e come dice la parola mi blocco e mando in vacca tutto!
Il periodo in cui mi sono sentito piu orgoglioso nell`arco di quest`anno sarà durato poco piu di un mese e la mia giornata era cosi composta:
5.30 a.m. Sveglia sull`onda dell`entusiasmo seguito alla lettura del libro “The Miracle Morning”.
5.30-6.00 Lettura di almeno un capitolo di un libro prima di alzarmi dal letto.
6.00-6.15 Esercizi fisici a corpo libero, con bastone, pesi, ecc.
6.15-6.30 Colazione il più possibile sana.
6.30-7.30 Studio lingua Giapponese e controllo veloce mail di lavoro.
7.30 Sveglia del piccolo Rei con tutto quel che ne consegue fino all`asilo.
9.00 Da qui in poi la routine subiva variazioni in base agli impegni lavorativi pertanto smetteva di essere routine ma fondamentalmente provavo almeno ad inserire tre blocchi nell`arco della giornata nei quali mi sforzavo di studiare cose nuove.
Questo succedeva in estate, qui a Kyoto faceva un caldo bestiale e svegliarsi il mattino non era poi cosi difficile come lo e` adesso quando fuori dal piumone ci sono in media 10 gradi visto che il riscaldamento di notte nelle case giapponesi non si accende. Di questi tempi uscire dal letto e` già di per se una grandissima vittoria. Qui più si abbassa la temperatura e più si aggiungono strati di coperte quindi oltre allo sforzo psicologico ce ne vuole uno fisico per alzare la montagna di piume e far entrare il freddo polare. Ecco, se potessi chiedere qualcosa a Babbo Natale, in lizza ci sarebbe anche la possibilità di alzarmi naturalmente alle 5 del mattino e magari con una voglia irrefrenabile di fare una corsetta alle prime luci dell`alba.
Ovviamente poi si sa, alla fine noi uomini penderemmo sempre per chiedere qualche centimetro in piu la sotto, come cantava Manuel Agnelli con i suoi Afterhours prima di diventare un giudice ad X Factor: “Voglio avere un grosso uccello, Forse non sarà importante, Ma in foto è proprio bello”.
Pero` ecco.. se i regali fossero due… svegliarsi presto al mattino non vedendo l`ora di andare a correre sarebbe il mio secondo desiderio!
Tornando al topic di questo post devo dire che l`anno che volge al termine e` stato caratterizzato per me da un forte senso di frustrazione di sottofondo per tutte le cose che avrei voluto fare, mi son ripromesso di fare e che in realtà non ho fatto, non perché non ne fossi capace ma proprio perché non le ho nemmeno iniziate. Quindi magari davvero non ne sono capace ma fino a quando non comincio non posso saperlo. Sicuramente in questo 2018 ho vinto il primo premio come re della procrastinazione.
Non che io non abbia fatto nulla anzi, ma ci sono moltissime cose che mi sono messo in agenda convinto di aver voglia di voler imparare ma che di fatto consciamente tendo sempre a posticipare preferendo impiegare il tempo che avrei dovuto dedicare loro con le cose piu disparate come togliere la sporcizia che si crea tra le fessure della custodia delle mie Airpods che tanto ci ho provato mille volte e lo so che non va via, ho cercato anche su internet nei vari forum dedicati e non ci riesce nessuno! Perche` e` un problema comune questo, mica ce l`ho solo io!
Solamente nell`anno passato ho comprato due corsi Online, uno chiamato “Liquid Business Formula” che promette di rivelarti la formula per rendere liquida la tua attività, qualunque essa sia ed un corso su Photoshop adatto sia ai principianti che agli esperti. Inutile dire che non ho ancora aperto ne uno l`altro! Ecco questa e` la perfetta sintesi del mio 2018. Tanto entusiasmo, zero perseveranza.
A tal proposito mi tornano spesso alla mente le parole della mia “nonnastra” (la seconda moglie di mio nonno paterno) che soleva dirmi spesso due cose:
“Chi più sa, meno sa” e poi ancora “Chi più spende, meno spende”.
Ora potete capire come possano suonare questi due detti alle orecchie di un bambino di 10 anni… niente più che semplici contraddizioni. Col tempo pero` imparai a capirle entrambe e mai come in questi tempi in cui mi sto avvicinando a questo affascinante mondo che e` per me il business marketing, più studio e più mi accorgo di essere indietro e questo produce a periodi alterni due risultati contrapposti, o mi ci butto a capofitto, conscio del gap da recuperare oppure mi scoraggio ed evito l`argomento per giorni interi salvo poi rinsavire e riprendere da dove avevo lasciato. Inoltre, essendo sempre cresciuto con insegnamenti diametralmente opposti alla frase “chi più spende meno spende” mi sono accorto di aver perso in questi anni da aspirante imprenditore possibilità di guadagno altissime per aver fatto tutto da me in ambito lavorativo credendo di risparmiare quando avrei potuto delegare con ritorni molto maggiori rispetto ai soldi investiti. Ma se non altro, su entrambi i fronti ci sto lavorando. Il primo passo e` sempre prendere consapevolezza delle cose, il secondo e` metabolizzarle e il terzo e` l`azione.
Il 2018 non e` comunque da ritenersi un anno negativo per il sottoscritto, anzi… nonostante tutte le premesse legate a cio` che avrei voluto e non sono riuscito a fare direi che ho fatto anche tante cose buone.
Assieme a mia moglie siamo riusciti a portare le nostre madri in Australia facendo vedere loro il posto in cui ci siamo conosciuti. Pensandoci bene non e` per nulla una cosa scontata. Molti si accorgono del valore dei propri cari solo una volta scomparsi dando per scontate cose che scontate non sono. Molti altri magari già lo comprendono ma non hanno il tempo, il coraggio o le possibilità economiche per controbilanciare tutto l`amore che hanno ricevuto e continuano a ricevere incondizionatamente. Fortunatamente nel mio caso non e` cosi. Ho sempre capito l`importanza di queste relazioni e sopratutto il valore che queste ricoprono in funzione del tempo. Avendo noi a malincuore vissuto l`esperienza di accompagnare il suocero nei suoi ultimi giorni di vita abbiamo imparato quanto sia importante godersi i propri affetti nell`immediato e non posticipando ad un ipotetico quanto spesso purtroppo improbabile giorno in cui non avremmo più problemi economici, quando il mutuo si sarà estinto, quando i figli saranno grandi, perché potrebbe essere ormai troppo tardi.
Un altra cosa positiva e` aver messo in cantiere un secondo figlio. Sara` pronto a Febbraio! Certo questa era la parte più facile ma e` comunque da annoverare nella colonna delle cose belle.
Ho mantenuto la forma fisica. Anzi forse ho perso addirittura un chilo da Gennaio scorso. Anche questo, alla soglia deli 40 anni e` tutt`altro che scontato.
Mi sono avvicinato ad uno stile di vita molto più minimalista rispetto al passato, sono ancora in transizione ma questo vorrei spiegarlo meglio in un post dedicato.
Dal punto di vista lavorativo nonostante io mi senta di aver fallito dal lato gestionale perché appunto certe cose avrei potuto farle meglio forte anche dei molti soldi investiti in formazione diciamo che qualitativamente sono sempre rimasto su standard elevatissimi. E` stato il nostro miglior anno di sempre a livello di occupazione e fatturato e continuiamo ad avere due tra gli appartamenti vacanze più popolari di tutta Kyoto. Airbnb ce lo ha ricordato cosi:
Ho avuto successo quindi? A giudicare dalle parole di John Wooden, uno dei più grandi coach di basket di tutti i tempi direi di no.
“Il successo non ha niente a che vedere con la fama o la fortuna. Il successo è fare del proprio meglio, è la pace dello spirito, quella soddisfazione personale che si raggiunge quando ci si è sforzarti di fare il meglio di ciò che si è capaci di fare. Solo tu puoi giudicare se hai avuto successo.”
Riassumendo il tutto in poche righe direi benissimo per quel che riguarda affetti e salute, benino il lato lavorativo ma assolutamente male la gestione del tempo. Il fatto di non essere riuscito a delegare alcune fasi del mio lavoro si e` ripercosso sulla qualità della mia vita, sul tempo dedicato alla mia famiglia e sulle mille escursioni che avrei voluto fare con loro ma che non ho potuto per colpa della mia malagestione. Questo e` sicuramente uno degli obbiettivi per il 2019 quando Rei avrà gia 4 anni e i ricordi cominceranno ad avere una valenza fondamentale per il proseguo della sua vita futura.
Ah, dimenticavo… e sono pure tornato a scrivere su questo blog!
Bentornato sul blog!
Grazie Simone!
Come ti capisco! Mi sento sempre molto in sintonia con quello che scrivi! Bello, grazie per averlo condiviso! 🙂
Grazieeeee!! Mi conforta sapere che anche tu potendo scegliere opteresti per un paio di centimetri in piu la sotto! 😉 Mi raccomando col blog!!!