No, questa volta non si tratta di Lazzaro. Non e` la sua storia questa, ma potrebbe essere quella di tutti noi.
Qualche settimana fa eravamo seduti a tavola per cena. Mia moglie, mia suocera, io. Rei, mio figlio, se ne stava invece in disparte in un angolo della casa a giocare con delle cose trovate qua e la. Ha molti giochi, ma preferisce oggetti di uso comune come bottiglie di plastica vuote, scatole di cartone, trucchi e tutto ciò che gli capita sotto mano. Buono a sapersi, speriamo continui cosi.
Ad un certo punto, mentre presi dalle nostre cose l`avevamo per qualche istante distolto dal centro delle nostre attenzioni, senza proferir parola, quel piccolo marmocchio molla tutti i suoi giochi e senza sostegno alcuno si alza in piedi, ci guarda con aria divertita e comincia a fare 4 piccoli passetti verso di noi prima di cadere a terra. Il tutto in un attimo, senza incertezze. Appena caduto, accompagnato dalle nostra urla entusiaste e da applausi scroscianti ci riguarda, torna a sorridere e ripete la cosa.
Oggi una scena come questa passa quasi in secondo piano talmente e` frequente. Ma quel giorno no. Quel giorno ci ha lasciati tutti a bocca aperta perche erano i suoi primi veri 4 passi da solo!
Era nell`aria ormai da tempo, erano settimane che camminava con noi mano nella mano ad indicargli la via sostenendolo costantemente o che si alzava in autonomia con l`aiuto dei muri di casa e si muoveva lateralmente come fanno i granchi lungo tutti i perimetri che incontrava, ma appena si tentava di staccargli le mani dalle sue “certezze” bum… si buttava culo a terra. Si, non e` che cadesse per mancanza di equilibrio, si buttava proprio lui, probabilmente per paura.
La cosa che ci ha sorpreso maggiormente e` stata la naturalezza del gesto. E` successo tutto in un attimo e davvero sembrava come se fosse una cosa normale per lui alzarsi da terra in quel modo e cominciare a camminare. E invece no, non l`aveva mai fatto prima. Non cosi. Non da solo. Non l`aveva mai fatto prima, ma ne era già capace. Da li alle successive due ore era già in grado di farsi tutto il salotto da parte a parte.
Ma questa chiaramente non e` un esclusiva di Rei, i più fortunati di noi già lo hanno fatto e miliardi ancora di persone continueranno a farlo in futuro. E` solo che quando si dice che in realtà sono i grandi che imparano dai bambini forse ci si riferisce proprio a questo. Certo, lo sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento, e` solo che quando sei li, ed hai la fortuna di osservarlo proprio mentre succede allora capisci tante cose che per un bambino sono scontate e invece per noi, dopo anni di lavaggio del cervello per inserirci al meglio nella società non lo sono purtroppo più.
Innanzitutto che fondamentalmente siamo tutti uguali. Si pensa di essere un filino speciali, di essere migliori di quelli che ci hanno preceduto ed invece, quando arriva il nostro momento, nonostante si sia letto un sacco di libri e ci sia preparati moltissimo a livello teorico, all`atto pratico, costantemente ricadiamo negli stessi errori o modi di fare.
– Hei Rei, ma ancora non cammini? Guarda gli altri bambini come corrono! Loro ad 1 anno e 4 mesi già camminavano sai!
Certo, frasi dette scherzando, sovrappensiero, senza dar loro il giusto peso, tanto Rei non capisce… Ma prima o poi capirà. E allora comincerò ad insinuargli il dubbio di non essere all`altezza della situazione, frutto del confronto e dei paragoni che a mia volta ho subito e mi hanno inculcato, ci vuole poco, bastano piccoli gesti, poche parole e il gioco e` fatto, la ruota gira e la storia si ripete.
Per fortuna pero` Rei ancora non capisce (oh ma quanto ci mette?!! Io alla sua eta` già capivo tutto eh!) e se ne frega delle mie parole facendo quel cavolo che gli passa per la testa quando ne ha voglia. E se anche prima era capace ma non aveva voglia di camminare, non ha forzato i tempi solo perché glie l`ho detto io! Benissimo, lezione recepita. C`e` un tempo per tutto ed ognuno ha il suo. Ne faro` tesoro.
Un altra conclusione a cui sono giunto in questi giorni mentre ripensavo all`accaduto e` che nessuno nasce imparato, ma non per questo deve desistere da ciò che la sua vocina interiore gli dice essere il suo obiettivo in quel momento. Che sia una camminata, una soluzione lavorativa o progetto per il futuro. Molte volte mi sono sentito dire, come tutti del resto, che non ero all`altezza, che non avevo esperienza, che non avrei potuto fare ciò che mi proponevo di fare e, come Rei, me ne sono stato seduto ad aspettare, a pensare, a non fare… poi pero` un bel giorno mi sono alzato di scatto e mi sono detto… seduto ero.. al massimo seduto ritorno! E proprio come lui, mi sono accorto una volta in piedi che quello che avrei sempre voluto fare, in realtà ero già capace di farlo, perché il mio percorso era già iniziato molto tempo prima, certo, peccavo di esperienza, quello si, ma le basi già le avevo e non me ne ero mai reso conto fino a quel momento. La verità, la mia verità adesso e` quindi che non si tratta semplicemente di camminare o non camminare. Non e` una spunta su un questionario. Non e` che mio figlio fino a quel momento non sapesse camminare e poi di punto in bianco si. E` che da quando ha sentito l`esigenza dentro di se di provare a farlo l`ha fatto, ha cominciato, dapprima gattonando, poi aiutandosi con i muri e infine da solo per la gioia di noi burocrati della vita che finalmente abbiamo potuto barrare la casellina “si” invece che “no” sotto la voce “cammina?”
Ecco questo in sostanza mi ha ricordato. Certo, sono cose che sappiamo tutti ma sono anche cose che tendiamo a dimenticare, a far finta di non sapere con il passare del tempo, con i problemi che si accumulano, con pensieri sempre più negativi che alimentano paure sempre più grandi e ingiustificate. Ma la vita e` anche questo, un susseguirsi di esami, difficolta`, bivi, scelte, azzardi e scommesse, ed io, che mi trovo in questo periodo di fronte ad una scelta imprenditoriale che potrà segnare in maniera importante il nostro prossimo futuro, grazie anche a questa piccola peste, per poter contraccambiare l`esempio qualora in futuro dovessero invertirsi le parti, ho scelto di continuare ad alzarmi e camminare.
E il prossimo figlio comunque lo chiamo Lazzaro! Rendera` tutto più facile!
‘speta che inizi a tirarti calci sulle ginocchia, poi vediamo che bell’articolo ci scrivi 🙂
c`e` sempre un “speta che” nella vita…. “speta te ve alle medie” “speta che te ve alle superiori” speta che te te cati la morosa” “speta che te te sposi” (qua i gavea reson!!!)… si insomma… sono pronto!!!
volevo inserire questo post tra i miei preferiti di wordpress e pure il tuo blog in modo da non perdermi i tuoi articoli, ma non trovo il modo di farlo! ?___?
ciao Eugenia, vedo che infine ce l`hai fatta! Altrimenti il modo più semplice e` seguire la pagina facebook collegata.
Sì alla fine sì! Seguirò anche la pg fb! 🙂