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La forza dell’ignoranza!

Foto fatta alla Santiago Guest House per allentare la tensione mentre aspettavo di fare il colloquio. Strano che non mi abbiano preso!

Selfie scattato alla Santiago Guest House per allentare la tensione mentre aspettavo di fare il colloquio. Strano che non mi abbiano preso!

L’ho sempre detto io, a me che mi salva è l’ignoranza!!!

Ricordo ancora quando a novembre decisi di tornare in Giappone. Ma si, che vuoi che sia, in tre mesi imparo la lingua, nel frattempo trovo un lavoro, il suocero si rimetterà in salute e vissero tutti felici e contenti!

Di mesi ne sono passarti esattamente il doppio, la lingua non l’ho imparata, il lavoro non l’ho trovato e il suocero purtroppo ci ha lasciati.

Questa fortunatamente però è solo la versione pessimista della cosa.

La versione ottimista è che con la lingua ci sto ancora litigando, ma sempre meglio dell’indifferenza no? Un lavoro me lo sono creato ed il suocero non ha mai smesso di essere tra noi, anzi, anche se in maniera diversa avvertiamo la sua presenza  più forte che mai  durante le nostre conversazioni e  decisioni giornaliere. Come che lo spirito si fosse liberato del fardello corporeo per poterci seguire ovunque. Difficilmente riusciremmo a dialogare mentalmente con una persona in vita come riusciamo a fare con chi ci ha lasciati. Ci prenderemmo per matti da soli!

Ecco io preferisco questa seconda versione!

Non so ancora formulare frasi di senso compiuto che contengano più di 4 parole però mi rendo conto che riesco a captare parole delle quali conosco il significato con sempre maggior frequenza sia alla televisione che sul treno quando distrattamente ascolto le conversazioni altrui. In realtà non mi sto impegnando per niente su questo fronte, ma questo lo immaginavo, fa parte de mio carattere! Dopo varie prove ho trovato un insegnante privata che fa per me. Vado a lezione due ore al giorno per circa due euro all’ora (praticamente spendo più di treno che di lezione) in compagnia di un ragazzo di Singapore e assieme studiamo un programma adatto a somari come noi. Le lezioni mi risultano scorrevoli, non ho quasi mai quel senso di sonnolenza e rigetto per quello che sto apprendendo che solitamente mi pervade quando devo imparare qualcosa, ma quando poi si tratta di tornare a casa e ripassare ciò che ho studiato poco prima mi blocco vanificando di fatto praticamente i tre quarti dell’utilità della lezione. Ciò che mi consola è che anche il compagno di studi è uguale a me e quindi ce la caviamo generalmente con una grassa risata. In compenso l’insegnante ha cominciato a perdere i capelli e dare segni di squilibrio!!

Mi piace pensare che sia perché in questo momento sono presissimo da altre cose ma la verità è che io le lingue non le studio, non ne sono portato, le devo subire e basta! E’ già successo con l’inglese in Australia e succederà anche con il giapponese qui. Semplice, l’importante è non farsene una malattia!

Superato il terremoto iniziale dovuto alla prematura scomparsa di mio suocero, verso gennaio capiì subito che i tre mesi prefissati per prendere confidenza con questa simpatica lingua sarebbero stati in realtà più vicini ai tre anni e decisi quindi che non sarebbe stato il caso di perdere ulteriore tempo a far finta di essere uno studente a tempo pieno! Un leggero senso di frustrazione mi stava invadendo. Se a 27 anni in Australia questa condizione non mi pesava affatto, a 34 sotto un tetto non mio e con una moglie a cui pensare questa cosa non mi permetteva di concentrarmi sugli studi!! (Go sempre la scusa pronta!!!)

Fu così che decisi di cercare lavoro. Avevo in precedenza rifiutato due offerte per la stagione invernale dai miei ex datori di lavoro pertanto pensavo che non sarebbe stato poi così difficile trovare qualcosa da fare anche qui  a Kyoto. Quei no a dire il vero mi costarono tantissimo ma non avrei mai potuto abbandonare la famiglia in un momento così. Ci sono cose che i soldi non possono comprare. Una proposta in particolare era molto allettante. Takashi San il manager dello chalet di Sugadaira nel quale avevo lavorato fino all’aprile scorso aveva deciso di “mettersi in proprio” prendendo in gestione un baita tutta sua in una zona montana considerata ormai fuori moda  dai giovani giapponesi. La baita di per sé oltre tutto si rivelava fatiscente e la maggior parte delle recensioni presenti su internet costituivano un coro unanime nel riscontrare che fosse il peggior alloggio montano di sempre nella quale quei turisti fossero stati!!! Insomma, non ci sarebbe stato posto migliore per cominciare. Era una sfida allettante e comunque peggio di così non si poteva fare. Takashi San conosceva le mie abilità edili oltre che ricettive e puntava forte su di me per aiutarlo a ristrutturare quel posto in tempi record per la stagione. Fu davvero un peccato per me, ma col senno di poi è stato meglio così. La lezione di vita che ho ricevuto assistendo alla morte di mio suocero mi ha segnato e mi accompagnerà per sempre.

Decisi così di crearmi un curriculum e cercare lavoro nell’unico campo in cui per me al momento valga la pena di lavorare. Quel campo in cui posso impegnarmi anche dodici ore al giorno sette giorni su sette senza che questo possa pesarmi minimamente. Il turismo.

Qui in Giappone c’è una sorta di regolamento da rispettare nella compilazione di un curriculum. Deve essere di un tipo in particolare, deve essere scritto in una certa maniera e non deve presentare troppe esperienze lavorative altrimenti si rischia di sembrare inaffidabili o problematici. Decisi di infrangere questo regolamento e di non rispettare alcun vincolo! Scrissi addirittura il curriculum in Inglese partendo con un – “Ciao! Come va?!! Non so il giapponese quindi scriverò in inglese, spero tu riesca a capire!!

Mia moglie ne fu inorridita ma il mio ragionamento fu che se qualcuno qui in Giappone era tanto “matto” da rifiutarsi di seguire le rigidissime regole imposte ai salary man (uomini in carriera) per vivere secondo i propri ritmi vitali, allora questo qualcuno avrebbe sicuramente apprezzato la mia schiettezza ed il mio essere anticonformista! Gestire una Guest House, un Bed and Breakfast o un Ostello è abbastanza stressante. Riduce praticamente a zero il tuo tempo libero e non ti arricchisce in nulla se non in conoscenze e spiritualità. Se si guarda a questo lavoro solamente sotto il profilo economico, la maggior parte delle volte non ne vale la candela. Dev’essere una vocazione!

Mandai quindi il mio curriculum ad una ventina di guest house e ostelli da me selezionati in base al feeling o qualcosa in particolare che mi inducesse a pensare che mi sarei potuto trovare bene lavorando con loro e con molta sorpresa, sopratutto da parte di mia moglie, ricevetti diverse risposte! La maggior parte trovò la storia della mia vita abbastanza interessante e mi invitava da loro anche solo per un caffè in quanto troppo piccoli per assumere qualcuno. Altri mi offrirono vitto e alloggio in cambio mentre solo due un colloquio. Avevo appena terminato di leggere il cammino di Santiago di Pablo Coelho e la prima guest house che mi richiese un appuntamento si chiamava appunto Santiago Guest House. Lo considerai un segno del destino. L’appuntamento era alle 15.00 in punto. Qui in Giappone sembra che non sia buona educazione presentarsi troppo presto ad un appuntamento, si potrebbe mettere a disagio l’interlocutore facendolo trovare impreparato, così anche se arrivai con venti minuti di anticipo entrai solamente alle 14.59 e quaranta secondi! Santiago Guest House è gestita da due carismatici giovani per loro stessa ammissione privi di esperienza ma con molta voglia di fare. Cercavano quindi qualcuno con dimestichezza nella ricezione, gestione e inserimento struttura nei vari portali turistici. Mi sentivo il candidato perfetto! Entrai e vidi un piccolo angolo bar nel quale chiesi informazioni. Il ragazzo che stava al banco era anche uno dei due soci, mi disse che avrei dovuto aspettare l’altro con il quale avrei fatto il colloquio e che nel frattempo se avessi voluto avrei potuto dare un’occhiata in giro e successivamente accomodarmi ad un tavolino, cosa che feci!

L’altro socio arrivò alle 16.00 passate senza scusarsi più di tanto, parlò di traffico nonostante fosse arrivato in bici! Si rivelò poi comunque molto gentile e comprensivo. Decise di farmi il colloquio completamente in giapponese… vi lascio immaginare che bel dialogo! Il mio profilo gli sembrò molto interessante ma il fatto di non riuscire ad effettuare un ricevimento in autonomia con potenziali clienti giapponesi fece si che una settimana dopo l’esito del colloquio si rivelò negativo! In fondo me lo immaginavo… non conoscevano nemmeno il cammino di Santiago! Fu una casualità la scelta di quel nome, la prima ed unica cosa che gli chiesi! A quel punto avrei voluto dir loro in maniera davvero confidenziale, che se si lavora nel campo dell’ospitalità e si invita una persona per un colloquio sapendo che viene dall’altra parte della città e la si fa aspettare ingiustificatamente per più di un ora al tavolino del proprio bar, almeno un caffè glie lo si dovrebbe offrire per non sembrare scortesi ma ebbi paura che i miei consigli venissero fraintesi quindi salutai e me ne andai!

Era il momento di escogitare qualcosa! Mia moglie già cominciava a vagliare la possibilità che io trovassi lavoro nella fabbrica della Panasonic distante solo 500 metri da casa nostra. –  Ma non è bellissimo? Potresti andarci perfino a piedi!! ( – Cazzo che culo!!!!)

– No, la Panasonic NO! Che mi fa pure cagare come marchio! Ho comprato una volta un dolby surround pagandolo un casino di soldi e faceva schifo! E poi no! Ho lavorato in fabbrica l’estate scorsa a Verona ed ero considerato praticamente un numero! Mi mancava solo il cartellino identificativo sull’orecchio! Lasciami prima provare  a modo mio, se fallisco, ben venga la Panasonic!

Fu così che mi decisi a cercare un appartamento tutto per me da adibire ad uso turistico. In Giappone fortunatamente le regole sono meno ferree che in Italia e ciò che da noi si deve fare per forza di cose in nero qui si può fare alla luce del sole.

La ricerca si rivelò più ardua del previsto. Dovetti scontrarmi con l’ottusità dei salary man giapponesi che non riescono ad immaginare ciò che esula dalla normalità delle loro giornate e che quindi non riuscivano a trovare un appartamento adatto alle mie esigenze. Sono stato anche vicinissimo alla fregatura in un caso ma finalmente quanto casualmente alla fine sono riuscito a trovare ciò che fa per me! L’ho chiamato Sakura River View! E’ un appartamentino fantastico, di solo 35 metri quadrati in perfetto stile giapponese. Il nome deriva dal fatto che il suo balcone da su un fiumiciattolo e durante la stagione della fioritura praticamente i ciliegi in fiore ti entrano in casa! E’ un oasi di pace e tranquillità in pieno centro a due passi da Gion! Lo amo davvero!

Io che leggo la posta elettronica dal balcone del mio appartamento.

Io che leggo la posta elettronica dal balcone del mio appartamento.

Sono partito il 21 marzo con questa attività pieno di entusiasmo e paure in quanto ho investito economicamente parecchi risparmi per mettere a disposizione dei miei clienti tutto ciò che avessero bisogno ma finalmente i miei sforzi stanno venendo ripagati! La gente prenota e le recensioni sono sempre positive. Sono al settimo cielo sotto il profilo professionale tanto che sto pensando di prenderne presto un altro.

Questo lavoro mi impegna parecchio ma mi lascia anche il tempo finalmente per coltivare le mie passioni ed interessi senza che io mi possa sentire in colpa per il fatto di non riuscire a portar a casa la pagnotta! Riesco a combinare i check-in e le pulizie con la scuola, la lettura, le lunghe passeggiate lungo le rive del fiume Kamogawa e la palestra.

E’ paradossale come avessi bisogno di venire a vivere nel paese più stressato al mondo per riscoprire me stesso e ritagliarmi i miei spazi.

Ho finalmente deciso di dare priorità a me stesso constatando di fatto che se si riesce a dare ascolto ai propri istinti tutto risulta più semplice. Il mio giapponese non migliora, ma non mi interessa. Quel che al momento mi preme è un altro tipo di conoscenza. Passo diverse ore al giorno documentandomi sui principi di una sana ed etica alimentazione e sulla conoscenza letteraria di persone che mi hanno ispirato e tenuto compagnia in parecchi viaggi. Ho raddoppiato il tempo in cui mi prendo cura del mio corpo facendo delle lunghe camminate, praticando ginnastica posturale e persino lo yoga in palestra. Tutto d’ora in poi deve partire da me. Solo così potrò essere una persona migliore anche per gli altri! Una persona insoddisfatta di se stessa sarà inevitabilmente in guerra con il mondo intero. Mi è successo e lo sono stato. Ora provo a fare la pace con il mio corpo e la mia mente. Alla faccia della mia ignoranza.

E allora si, beata ignoranza!

15 commenti su “La forza dell’ignoranza!

  1. ciao Andrea, sei grandioso………………………non aggiungo altro. 🙂

  2. Grande!! son proprio contento, bravo Andrea!

  3. Grande Giobbe! Sono felicissimo di come tu stia trovando la tua pace anche se dall’altra parte del mondo! Spero di riincontrarti prima o poi, nel frattempo leggo della tua nuova vita e non posso fare a meno di ricordare le estati passate assieme agli altri a fare casino…
    Ti auguro la migliore delle vite!

  4. Caro Andrea, puoi immaginarti il piacere che ho nel leggere i tuoi post? Leggendo le tue “scoperte” mi rendo conto che sono sulla buona strada, o almeno, che qualcun altro la sta percorrendo… 😉 E non credo sia un caso che ci siamo incontrati (virtualmente parlando). Parli di alimentazione, hai mai letto il libro “The China Study” di Campbell? Se lo vuoi posso mandarti il PDF in inglese, è semplicemente sconcertante! A presto, Uomo_Linux

    • Ciao Uomo Linux, il piacere è sempre corrisposto quando leggo un tuo commento.
      Certo, lo sto facendo proprio ora, scaricato su ebook in Italiano, (non ho ancora le capacità di poter leggere in Inglese ed assimilare i vari passaggi al 100% come questo libro merita!). Seguo inoltre con moltissima attenzione le varie interviste al Prof. Berrino su youtube che è una persona estremamente bilanciata nei suoi interventi e non parla mai a sproposito. C’è tutto un mondo “anticonformista” che ruota attorno a questo “stile di vita” … che va ben oltre la semplice sana alimentazione ma va a toccare praticamente tutti e 5 i nostri sensi.
      E’ stato sconcertante apprendere come la maggior parte dei cibi presenti nella nostra quotidianità non solo fanno ingrassare ma sono spesso nocivi alla salute. Lo è stato anche conoscere il processo di lavorazione delle carni e come vengono trattati animali ed allevatori. Per fortuna quando si allenta un po’ la presa da questa società si riesce a trovare il tempo per pensare con la propria testa e cercare informazioni su ciò che realmente ci interessa a discapito di ciò che ci viene proposto in televisione. In questo mondo è ormai passato il messaggio che se non ti intendi di politica sei un ignorante mentre se non sai quello che mangi è ok.. tutto normale! Io non voglio che sia così! Onestamente non me ne frega più niente sapere chi sia il nuovo presidente del consiglio o il ministro delle infrastrutture ma preferisco spendere le mie due o tre ore libere al giorno informandomi su ciò che ingerisco!

    • …e l’alimentazione è solo uno dei punti! Ce ne sono molti altri, la sanità, le credenze (religioni), la famiglia, il lavoro, il consumismo, …
      Come ci si “ferma”, si “rallenta” e si lascia la presa si è “out” per i più della società (i quali poi fanno di tutto per “rimetterti sulla -loro- “retta via”).

      Lo scopo è quello di occuparti continuamente, non lasciarti il tempo di pensare con la tua testa, appiopparti dei pensieri “bell’e pronti” e soprattutto farti agire (e reagire) come vogliono loro.

      Dal momento che “esci dal giro” ti fanno passare per un “pezzo inutile” della società (ricordi l’esempio dell’ingranaggio della grande macchina?) e fanno in modo di “aggiustarti” (loro dicono “per il tuo bene”). Ma che ne sanno loro di quel che fa bene a te?
      Loro sanno quello che fa bene a loro, ossia avere un popolo di pecoroni che lavora volontariamente fino all’esaurimento affinché posso permettersi di comprare quelle cose che loro vogliono venderti, e se non puoi farlo subito per mancanza di soldi te li prestano, così ne devi rendere ancora di più e nel frattempo possono già farti desiderare qualcosa d’altro, visto che quello ce l’hai già!

      Vivere fuori dal coro è un’arte, come stai sperimentando, ma secondo me ne vale la pena. Una volta che ci sarai riuscito (e credimi, tenteranno in tutti i modi di farti “ravvedere”) ne sentirai i benefici (psichici e anche fisici) e non potrai più farne a meno. Pensa a quelle persone che sono nate in regimi comunisti totalitari; conoscono solo quello e quindi quello è la “normalità”. Dal momento che hanno accesso all’esterno e vedono che ci sono altri modi di vivere guardano alla “normalità” con altri occhi.

      L’OMS ci da delle direttive, le quali però sono dettate dall’industria farmaceutica. Ti rendi conto di cosa succederebbe se l’OMS dovesse dire alla gente: -“Ragazzi, se volete vivere a lungo e restare sani (obesità, problemi cardiovascolari, diabete, cancro, …) dovete cambiare la vostra dieta e soprattutto modificare le vostre abitudini perché prendere medicine per curare tali problemi è come togliere la lampadina spia rossa dal cruscotto dell’auto che vi sta indicando che il motore sta per rompersi! Potete continuare ancora per qualche km, ma poi non ci sarà più nulla da fare. Ora purtroppo non posso dilungarmi oltre, ma in futuro se vuoi potremo riparlarne.

      Lì in Giappone, a Tokio se non erro, c’è il Dr. Masaru Emoto che ha fotografato i cristalli dell’acqua: se non l’hai già fatto, guarda che cose sorprendenti ha fotografato. Ricorda che il corpo umano è formato per il 60% da acqua…

      Tutto quello che la scienza non può spiegare è “tabù”, sono “fesserie”… ma ricordiamoci che non molto tempo fa Galileo (quello che ha sviluppato la fisica “classica e che ora si studia a scuola per intendersi) è stato condannato dalla Chiesa quale “eretico”. Ai tempi la Chiesa aveva molto più potere sui popoli… ora abbiamo una “nuova religione”, ossia l’economia che condanna tutto ciò che non porta l’industria al guadagno (complici i politici che dovrebbero governarci facendo i nostri interessi). Per fortuna ci si sta lentamente avvicinando alla fisica quantistica, la quale riesce a dare delle spiegazioni a quei fenomeni ritenuti “eresie”…

      Quando ero a scuola la storia non è mai piaciuta, ma ora a distanza di anni vedo che in realtà la storia è come una ruota che gira, e che oggi si fanno esattamente le stesse cose che si facevano in passato, con altri modi, con altri nomi, ma è sempre tutto un ripetersi continuamente.

      Caro Andrea, buon viaggio e a presto!

  5. se tu fai pubblicità’ al “mio” spazio in Italia (un nell’agriturismo sul lago Trasimeno) io ti faccio pubblicità’ al tuo!! :)) Te la faro’ ugualmente! In ogni caso.
    Ammiro la tua storia.
    Abbraccio!

    Francesca.

  6. Ciao Andrea,
    il tuo blog mi ha tenuto compagnia in questi miei giorni di inattività (aspetto il verde per riprendere a lavorare). Vivo a Tokyo ormai da 5 anni e ho sperimentato sulla mia pelle le tue stesse esperienze… più altre. Ho da farti alcune domande sugli appartamenti turistici. Qui a Tokyo non ti affittano neanche una cuccia per il cane se non presenti un contratto di lavoro a tempo pieno (quindi sono fuori gli arbaito, i part-time e gli haken) e relativa ultima busta paga con netto almeno 3 volte il costo dell’affitto. E nel contratto di locazione (per esperienza) viene specificato sempre per uso abitativo. Come ci sei riuscito tu?! Spero tu abbia voglia e tempo per rispondermi. Vorrei tirarmi fuori dal mondo del lavoro giapponese… come puoi immaginare!
    Sono stato a Kyoto in vacanza… mi sembra, giorno più giorno meno, un secolo fà. Vorrei tanto tornarci e conoscerti.
    A presto
    Mimmo

    Non aggiorni il blog da un paio di mesi, spero riprenderai ma non ti dirò Ganbattè, ODIO questa porola.

  7. Ciao Mimmo,

    mi fa piacere che tu abbia gradito il mio blog! In effetti è un po’ che non aggiorno ma conto di farlo molto presto! Se mi dai un indirizzo mail o mi contatti tramite la pagina Facebook ti posso rispondere con calma alle domande fatte!

    Un saluto
    Andrea

  8. Ciao Andrea,
    grazie per la disponibilità. Ecco la mia e@mail
    mick_alfano@yahoo.co.jp
    A presto.

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