E fu così che cambiammo il nostro terzo ambiente di lavoro in poco più di due mesi!
Non male considerando che siamo in due, vogliamo lavorare entrambi ed il sottoscritto non sa praticamente una parola di giapponese! (dai adesso una cinquantina di vocaboli li conosco, ma ancora non riesco ad articolare una frase di senso compiuto, il che è molto frustrante!).
– Così almeno eviti di dire cazzate! Starà pensando qualcuno che mi conosce bene!!!
Comunque sia, l’arrivo in questo nuovo posto di lavoro fu a dir poco traumatico per noi.
Successe tutto talmente all’improvviso che non avemmo nemmeno il tempo di informarci bene su nulla.
Le poche notizie avute da Bruno, il ragazzo francese grazie al quale riuscimmo ad ottenere questo nuovo posto di lavoro, parlavano di un ambiente “scialla”, un lavoro “ok” , e che io e Mayumi ci saremmo divisi in strutture differenti, lavorando il doppio di prima ma prendendo qualcosina meno. Sufficienti per mollare tutto e partire daccapo no?
Ma poi, chi era in realtà questo Bruno?
A dire il vero non lo sapevamo bene nemmeno noi! Se è per questo non lo sappiamo tutt’ora dal momento che il giorno dopo il nostro arrivo qui, lui è partito per Tokyo ad assistere l’ex moglie nonchè attuale fidanzata reduce da un operazione al pollice della mano destra.
Bruno lo conoscemmo per caso qualche anno prima. Era un amico di amici. Nello stesso periodo in cui io mi trovavo a Kyoto da Mayumi lui venne in Giappone con un visto lavorativo studentesco. Aveva trovato una ragazza giapponese in Australia e per seguirla alla scadenza del suo visto optò per questa scelta. Contemporaneamente, anche Pietro, un veneziano conosciuto sempre in Australia, venne in Giappone a trovare la propria ragazza conosciuta guarda caso in down under! Pietro fu l’anello di congiunzione in quanto conosceva sia me che Bruno, e quando vennero assieme da Tokyo, in visita a Kyoto, ci incontrammo tutti e sei per un giorno soltanto!
Quella volta non scambiammo praticamente una parola, ma non so come, ci siamo trovati amici su facebook, da cosa nasce cosa…. e ora lavoriamo assieme!
Ma torniamo a noi… ho divagato anche troppo…
Dicevo… l’arrivo nella nuova “pensione” si rivelò traumatico!
A livello di impatto, col senno di poi, mi rendo conto che non poteva essere differente. L’hotel precedente era di nuova ristrutturazione e la location attorno da restare a bocca aperta!
Il posto dove sono ora è paragonabile ad una vecchia “baita” di montagna che deve aver avuto i suoi anni migliori dal 1984 al 1989. Lo suppongo perchè sulle travi a vista della sala ricreativa tutte le firme e le dediche dei turisti stranieri riportano quelle date.
Ora l’ambiente è un pò fatiscente ma non è difficile capire che ai suoi tempi dev’essere stato un vero spasso alloggiare qui.
La nostra camera è un pò una topaia. Colorata però! E’ situata affianco a dove al mattino consegno le tavole da snowboard ai clienti e dall’odore di muffa e l’assenza di una finestra degna di tal nome, ci sembra si essere tornati in Thailandia nelle nostre mitiche camere da 5 euro a notte in due! Adesso che ci siamo abituati la vediamo pure bella!
La prima sera ricordo che ci guardammo negli occhi e quasi scoppiammo a piangere una volta compreso questo nostro autodeclassamento, ma poichè sul treno per venire fin qui ci fummo ripromessi che dalle nostre bocche non sarebbe più uscito nessun tipo di lamentela, mentimmo spudoratamente l’un l’altro raccontandoci con le lacrime agli occhi di quanto ci piacesse questa nuova situazione!
A distanza di quasi una settimana posso finalmente dire invece con molta sorpresa ed onestà che è uno dei posti migliori in cui io abbia mai lavorato! L’ambiente è superfriendly, i colleghi di lavoro sono ok, ed il manager è veramente un tipo “scialla”, proprio come diceva Bruno!!!
Nella mia pensione lavoriamo in 4. Il manager, una coppia giapponese ed io.
Mayumi, come preventivato, lavora in un altra struttura con Bruno, quando tornerà!
Le due pensioni si trovano entrambe specularmente ai piedi della stessa montagna, a 30 secondi dalle rispettive seggiovie. Praticamente se uno sbaglia una curva ci entra in cucina o in sala da pranzo! Il boss ha già fatto sapere a Mayumi che per questioni logistiche da febbraio avrà il suo pass stagionale e dovrà andare a lavorare tutte le mattine con gli sci!!!!! hahahaha Quindi lei dovrà uscire dalla sua camera, fare 20 metri a piedi, prendere lo skylift ed una volta su in cima…. Scendere con sci o snowboard per arrivare al posto di lavoro! Sono sicuro che c’è chi pagherebbe per una cosa simile…. Purtroppo non lei però!! Secondo me è negata per gli sport invernali!
Io invece qui sono tornato a fare quello che facevo nel primo resort con l’aggiunta che cucino pure! Non so quanto sia legale che un “tecnico dei sistemi energetici” (così cita il mio diploma) si metta a cucinare per 20/60 persone alla volta, ma a me va benissimo così!
Tutta esperienza!
La mia giornata tipo, anzi.. il mio mese tipo visto che da quando sono arrivato e fino a fine marzo non avrò nemmeno un giorno libero, prevede:
Sveglia alle 6.30, preparazione colazione ospiti, (la colazione qua si fa con riso, salmone, verdura e zuppa di miso! Mah!), servizio al tavolo, lavaggio piatti e pulizia sala da pranzo, consegna tavole da snow, sci e vestiario, riassetto camere, pulizie generali, preparazione cena, riparazione materiale sciistico e basta!
Qui a differenza del posto precedente vengo pagato un fisso al giorno. Talvolta lavoro 7 ore, talvolta 12. Non ha importanza. La cifra è sempre quella!
Però è davvero uno spasso, lavorare non ci pesa per nulla e la sera a turno si cucina e si mangia tutti assieme come veri esseri umani!
Alla fine ora ho tutto ciò che cercavo, che non era poi così tanto, non un luogo o un salario migliore ma persone interessanti con le quali valesse la pena condividere il mio tempo e che mi stimolassero nell’ardua impresa di imparare il giapponese.
P.S. Ieri ho fatto in tempo a fare la mia prima uscita sullo snowbord nella pista dei bambini….. lasciamo stare!!!!
Sei partito positivo… mi sembra una buona cosa! In bocca al lupo! 😀
Ciao Hagane!
Si si, qui mi trovo benissimo.. finalmente ho trovato la mia dimensione!! Mi azzardo a dire che rimarrò qui fino a stagione finita!
grande Jobbe… vediamo se resti davvero…. e non ti abbattere per la discesa in snowboard… la prima e’ sempre traumatica… polsi e culo rotti… e seconda e terza probabilmente simili…… ma hai imparato bene come funziona la vita….. no pain no gain…. buona fortuna e tienici aggiornati
P.S. Ti sei dimenticato il collo!!! Il giorno dopo non lo muovi!!!
Proprio così Gire! Più polsi che culo a dire la verità! Nella prima discesa son caduto tipo 60 volte! Ma niente paura! Un pò di voli al giorno e imparerò anch’io!
Sembra davvero divertente! ma al momento è tanto frustrante!!