Io adoro la musica. Non ho un genere preferito. Mi piace tutta.
Ricordo che quando ero più giovane, non potendo viaggiare fisicamente, lo facevo molto con la fantasia. La musica mi serviva a questo. Mettevo su un cd, mi buttavo sul letto di camera mia e sognavo di essere in posti lontani.
Quando avevo circa vent’anni portavo lunghi capelli dreadlocks e sognavo di andare in Giamaica. Allora mi piacevano un paio di gruppi reggae del panorama italiano, gli Africa Unite e i Reggae National Tickets.
I primi erano più famosi. Stavano in piazza da più tempo e a mio avviso facevano anche della musica migliore. Io preferivo comunque i Reggae national Tickets. Avevo una predilizione per i dreadlocks del cantante, Alberto D’Ascola, in arte Stena e quello era un motivo sufficiente per addittarli a mio gruppo reggae italiano preferito!!
Nel 2000 pubblicarono l’album “Roof Club”, parzialmente registrato in Giamaica preceduto dal primo singolo estratto “Il mondo”.
Nella sua semplicità quella canzone mi rimase impressa per anni. Leggera e scanzonata racchiudeva nella lirica un messaggio molto profondo.
Tralasciando le varie ripetizioni il testo diceva questo:
Il mondo è come lo fai
dentro la testa lo sai
lo sai o no?
lo sai o no?
o no?
Il mondo è come te
non gioca mai per perdere
lo sai? Lo sai?
Il mondo è come te
equilibrio instabile
lo sai? Lo sai?
Il mondo è come te
Ombra luce guerra e pace
pace, pace.
Il mondo è come te
risposte imprevedibili
lo sai? Lo sai?
Il mondo è in ognuno di noi
tu scegliti il mondo che vuoi
viviti il mondo che hai
Il mondo è come te
gira gira e non si ferma mai..
Il mondo è come te
unico molteplice
chi sei? Che vuoi?
Il mondo ha come te
regole da trasgredire
lo sai? Lo sai?
Il mondo è come te
un cielo di satelliti
lo sai? Lo sai?
Il mondo è in ognuno di noi
tu scegliti il mondo che vuoi
viviti il mondo che fai.
Bellissima pensavo! Ascoltata con vent’anni in bocca poi… quando pensi davvero di poter cambiare il mondo è tutta un altra cosa!
Passano gli anni e la vita a poco a poco, lentamente, inesorabilmente tende a schiacciarti, a relegarti in posizioni non tue, ad annientare le tue diversità e spegnere i tuoi entusiasmi. Fu così che senza nemmeno accorgermene tagliai i dreadlook, diventai “adulto”, con tutti gli oneri e gli onori che questa condizione comporta, e smisi di seguire i Reggae National Tickets!
Con un colpo di reni in zona Cesarini all’età di 27 anni mollai tutto e partii per fare ciò che davvero mi sentivo di fare… viaggiare. Ma questo ormai è noto.
All’età di 30 anni casualmente sentii alla radio australiana una canzone reggae che mi piaceva un sacco. Si trattava di Kingston town cantata da Alborosie. Anche se non sapevo chi fosse lo immaginavo un nero giamaicano per la timbrica e il sound inconfondibile di quell’isola.
Qualche giorno più tardi, a seguito di alcune ricerche su internet mi accorsi con non poco stupore e molto orgoglio che quel bravissimo cantante sentito alla radio pochi giorni prima altri non era che Alberto D’Ascola, ex Stena, ora Alborosie!
Ebbene si, quel bravissimo presunto “giamaicano” era in realtà lo stesso italiano che ben dieci anni prima cantava “Il mondo” assieme ai Reggae National Tickets!
Riascoltando quella canzone a distanza di anni mi accorsi di una sottigliezza alla quale non avevo prestato attenzione prima. Il messaggio che voleva dare non era quello di cambiare il mondo, bensì di cambiare noi stessi visto che il nostro mondo siamo noi!
Questo ragazzo secondo me ne è l’esempio vivente, perchè a parole siamo bravi tutti ma coi fatti si fa sempre un pò più fatica. E spesso chi si prodiga in consigli esistenziali è chi meno riesce a dare il buon esempio sul campo.
Alberto D’ascola nasce in Sicilia il 4 luglio 1977 ma si trasferisce ben presto al nord, prima a Milano e successivamente a Bergamo con la famiglia a causa del lavoro del padre poliziotto.
Essere figlio di un poliziotto emigrato a Bergamo non è proprio la condizione ideale per nascere futuro cantante reggae!!
Ma Alberto non si demoralizza. Nel 1993 a soli 16 anni forma i Reggae National Tickets assumendo il nome d’arte Stena, anagramma di Nesta, secondo nome di Bob Marley. Pubblicano in totale 6 dischi che riceveranno non pochi consensi tra i quali il titolo di “Italian Ambassador Reggae” al Rototom Sunsplash festival (una delle più grandi manifestazioni reggae a livello europeo).
Nel 2000 nonostante un successo di nicchia finalmente consolidato Alberto decide di lasciare band, agenzia discografica e paese d’origine per seguire la sua vocazione reggae!
E’ così che con soli 2000 dollari in tasca approda finalmente in Giamaica. L’inserimento non fu dei più facili. In un intervista ad un emittente italiana dichiarò di aver subito in breve tempo dal suo arrivo un paio di rapine a mano armata e l’incendio doloso della propria auto. Kingston non è un posto facile in cui vivere e la diffidenza iniziale della popolazione che non vedeva di buon occhio un ragazzo bianco intenzionato a fare del reggae rese tutto più difficile.
Borosie lo chiamavano. Dispregiativo usato per denigrare i suoi dreadlocks di colore rossastro.
Tutto ciò sarebbe stato sufficiente per scoraggiare chiunque. Dopo aver a lungo sognato e idealizzato quel paradiso terrestre nel quale il proprio idolo musicale cantava di uguaglianza pace e amore il riscontro con la realtà non dev’essere stato molto piacevole.
Ma Alberto non si diede per vinto. Aggiunse le iniziali del suo vero nome al dispregiativo ricevuto e divenne per tutti Alborosie.
Per farla breve ora Alborosie è uno degli artisti reggae di riferimento nel intero panorama mondiale, vive ancora a Kingston Town ed è finalmente stato accettato dalla comunità giamaicana tanto da permettergli di duettare con i più grandi ancora in circolazione. Spesso sono proprio loro a chiedere al Alborosie la possibilità un duetto!
Nel 2011 vince il riconoscimento di “Best Reggae Art” davanti ad artisti del calibro di Damian Marley e NAS diventando il primo artista bianco a vincere un premio dedicato alla musica Black!
Davvero una storia a lieto fine.
E allora si, aveva ragione lui.” Il mondo è in ognuno di noi…. tu scegliti il mondo che vuoi!”
in macchina ho ancora un cd che mi hai masterizzato. si chiama “cd giobbe”. sentissi che robe che ci sono lì sopra….! #memories#2001
Ma dai…. grande!!!!
Ma adesso son curioso però… un giorno che hai tempo scrivimi una lista dei titoli… mi aiuterà a ricordare meglio quei tempi!
ok! stasera cerco di fartela! te la mando domani! 😉
proprio bello leggerti ragazzo… ed e’ un ottimo spunto su come un blog che parla di viaggio fisico puo trasformarsi in uno su viaggi interioti, di pensieri emozioni o stati d animo. cheers mate
Complimenti anche per quest altro articolo! Il Mondo me la canticchiavo anche io..anche per anni..e forse e’ stata la prima canzone che mi ha dato l illuminazione tanti anni fa! :)) Complimenti! Mi ritrovo in tutto cio che hai scritto..e proprio perche la societa e gli eventi a volte ti piegano mandandoti dove non vuoi andare e’ sempre utile ricordare cio che ti fece riflettere anni prima..in questo caso una canzone.. Il Mondo 🙂
😉 Keep cool Alessia! And never give up! See you around the world!