Oggi piove a dirotto pertanto day off, non si lavora!!!
Sono sdraiato nel mio van a cazzeggiare in internet… guardando la mia posta ho ritrovato una mail pervenutami circa un mese fa da una persona a me sconosciuta… conteneva solo una poesia, senza preamboli ne conclusioni finali. E’ una poesia di Martha Medeiros, non la conoscevo, ma questo gesto e la poesia stessa mi hanno colpito moltissimo, pertanto la ripropongo di seguito:
Lentamente muore:
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davantiall’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo quando è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Martha Medeiros
Grazie Goneryl
Caro Giobbe, ma da studiosa della letteratura latino americana mi dispiace dirti che la poesia non è di Neruda.. l\’autrice si chiama Martha Medeiros, è una scrittrice brasiliana.. Bacio, Silvia
Beh, comunque la poesia e\’ veramente bella.
Soprattutto si sposa bene con quanto leggo e vedo su questo blog.
Continua a "vivere" come stai facendo ora! Te lo dico con affetto, e con un po\’ di invidia, mestamente seduto in un ufficio romano…
N
Patacca…passare su Irlandando no eh?
E brava Silvia, in effetti ricercando in rete ho trovato questo:
Questa poesia non é di Pablo Neruda, ma di Martha Medeiros e la corretta traduzione di: "chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, " é: "chi non capovolge il tavolo quando è infelice sul lavoro, "
In effetti ora quella frase ha molto ma molto più senso quindi penso la correggerò! grazie Sivia!