il secondo della mia vita all’estero, lontano da casa, lontano dai miei cari…
Io non sono il tipo di persona che sente molto le feste, la maggior parte delle volte le vedo come un inutile business che serve solo a far girare l’economia, le palle e il livello di stress nelle persone che si trovano all’ultimo momento a dover fare i conti con portafogli sempre più vuoti, il dilemma di cosa regalare e code in ogni dove, senza contare che ormai i bambini di oggi penso non sappiano nemmeno più che si festeggia la nascita del Loro Signore , sanno solo che probabilmente avranno la camera piena di regali, ma fa niente, non è questo il punto… il natale quest’anno, mi è servito molto a riflettere su valori, sensazioni, distanze, priorità e via discorrendo… ma partiamo con ordine…
Innanzitutto potersi calare nell’atmosfera natalizia in una località di mare con 30 gradi all’ombra e tipine mezze nude con le tette al vento e il cappellino da babbo natale che girano ubriache per la cittadina è pressoché impossibile, nonostante l’incessante sforzo degli (da noi definiti) ultrà del natale, per lo più gruppetti di inglesi ed irlandesi ubriachi come solo loro sanno fare, che abbracciati, ammassati e barcollanti in ogni angolo della strada ci ricordano con cori da stadio e un impegno da guinness dei primati che siamo prossimi al dolce natale!
Io e i ragazzi dal canto nostro siamo consci di aver passato almeno “gastronomicamente” parlando, il natale più triste della nostra vita, in quanto, facendo la spesa giorno per giorno, anzi, per la precisione pasto per pasto, il 24 sera ci siamo inspiegabilmente dimenticati tutti quanti che il 25 i supermercati sarebbero stati giustamente tutti chiusi e non abbiamo comprato nulla! Ci siamo trovati così il 25 dicembre, il grande giorno, a pasteggiare con una scatoletta a testa di noodle (spaghetti cinesi) essiccati, pronti in 2 minuti, dopo aver accuratamente messo un po’ d’acqua bollente all’interno del loro recipiente di polistirolo…. Happy Christmas Guys!!!! Ovviamente accompagnati da buonissima acqua rubata dalle docce del campeggio dove ci siamo furtivamente introdotti per poter consumare in santa pace il nostro meritatissimo pranzo natalizio! Anche questo è natale… come se non bastasse…. al caffè… si è messo inspiegabilmente a piovere a dirotto sulle nostre teste!!! Vabbè, tanto noi fortunatamente non avevamo dato troppo importanza a questo giorno perciò non ci è importato più di tanto, anzi penso che in fin dei conti, seduti al nostro tavolino in fronte a questi buonissimi noodle da 60 centesini a scatola, ci siamo fatte alcune delle più grandi risate natalizie di tutti i tempi! Sono pure andato a vedere una veglia natalizia in chiesa la notte del 24, speravo nella svolta del brulè come è usanza da noi ma nulla… solo messa!!!! Però se non altro ho visto che le chiese qui sono molto più spartane…. senza tutti i fronzoli e gingilli che hanno le nostre… una croce, un altare stile minimalista, quattro panche e via… pure il prete non ha tutti sti lustrini e ricami d’oro come i nostri… e questo mi ha fatto rimanere piacevolmente sorpreso, in italia infatti non ho mai capito e condiviso tutto questo sfodero di imponenza e ricchezza a mio avviso fuori luogo. Comunque.. interrotta bruscamente la cena dalla pioggia ci siamo diretti verso un parcheggio a tallow per passare la notte ed è da qui che sto scrivendo ora, sdraiato sul mio letto “mobile”
a scrivere pensieri e riflessioni dopo aver sentito a ruota i miei famigliari per telefono, mentre una rana bellissima incollata esternamente al mio finestrino mi scruta incuriosità… che cavolo vuoi… mai visto uno che scrive al buio con una lucina sulla testa? E vattene!! Qui è tardissimo,
ed è il momento dove più spesso elaboro pensieri un po’ più profondi, che annoto velocemente su carta per poi riportarli in un secondo momento su pc …. Mi serve un inverter… così posso scrivere direttamente su quello lasciando di stucco sta rana di merda che mi crede un barbone! (ce li ho i soldi per un ostello sai, che ti credi!! E’ solo che non mi va di spenderli!!).
Cmq… in questi giorni, e oggi particolarmente , sto elaborando che un viaggio del genere, (non conta la meta) è soprattutto un viaggio attraverso me stesso, e mi sta facendo capire veramente quanto contino le persone che ho lasciato a casa e con le quali davvero vorrei condividere determinate situazioni, si è vero, io sono principalmente un solitario, sono la persona con la quale vado più d’accordo in assoluto, ma molte volte è limitante vivere avventure del genere, respirare sensazioni così forti, e non avere nessuno che conta veramente per te con il quale condividerle, e probabilmente questo mio blog nasce soprattutto per questo, per questa mia esigenza di raccontare, e condividere con chi mi sta a cuore ciò che vedo, faccio e vorrei fare con loro, ma che per un motivo o per l’altro non hanno potuto seguirmi in questa avventura, ma che io vorrei e che comunque porto sempre con me! Persone che magari non sempre sono tutte interessanti come i viaggiatori che incontro quotidianamente, (personaggi fantastici, da film, che incontri magari una sera soltanto nella vita e che poi probabilmente non rivedrai ne sentirai mai più, ma che comunque lasciano il segno nei tuoi pensieri e nel tuo modo di vedere la vita), ma che per me sono insostituibili!!! Ora uno potrebbe pensare…. E allora chi te l’ha fatto fare di andartene…cosa vai cercando?… torna a casa ora che hai capito tutto ciò…. Ma il fatto è che io tutto ciò già lo sapevo, non avevo alcun dubbio sull’importanza dei miei cari, sono orgoglioso di loro, del mio paese e della città in cui vivo (e anche di essere tifoso del chievo!!!!!!!! Si lo so che non centra un casso ma volevo scriverlo!!), ma è brutto sentirsi un pesce fuor d’acqua a casa propria… tra la gente che ami e che non vorresti mai abbandonare (anche se poi quando ce l’hai sottomano sottovaluti l’importanza di averla), ma restare in un paese che va in una direzione diversa da quella che tu pensi sia la tua mi ha costretto a questo passo, e standotene fuori ti accorgi che non sei l’unica pecora nera del gregge…. Anzi, guardando la totalità del planisfero probabilmente il pesce fuor d’acqua è proprio il mio paese, che sta andando alla saturazione, paese che non ti permette più di vivere al suo interno se non sposi la linea comune, dove o ti standardizzi o te ne vai.. dove sei stressato, devi lavorare per forza 8 o 10 ore al giorno 5 o 6 giorni a settimana per arrivare a fatica a fine mese… accorgendoti poi che tutto questo ci porta ad isolarci sempre più con i nostri problemi, che si è tesi come corde di violino e purtroppo questo ci porta a sbottare poi sempre con le persone che meno se lo meritano, quelle alle quali si vuole più bene e che per questo ci permettono di farlo..…o almeno per me stava succedendo così… senza contare poi quel senso di frustrazione e di non appagamento che sembra ci stia dicendo che stiamo buttando via la nostra vita per l’incapacità di seguire una strada diversa…. Per esempio, ora noi si vive fuori, per la strada… non si ha una casa, non si ha una tv non si ha praticamente nessun tipo di comodità… (però si va a mangiare negli ostelli scroccando le varie cucine da bravi italiani arrivando con disinvoltura col nostro cibo e salutando un po’ tutti con nomi che per noi possono star bene a quelle facce e ci mettiamo a cucinare!!!)… ma stiamo bene così… le nostre giornate sono pregne di rapporti umani, (di figure di merda clamorose!!!), di vite vissute, di sensazioni semplici ma reali…non ci svegliamo mai nello stesso posto, ogni giorno una porzione di natura differente, un problema differente che comunque coinvolge e condivide tutto e tutti a 360 gradi.. e che comunque si limita al dov’è possiamo farci una doccia o cosa e chi farà da mangiare, ma stiamo benissimo ma davvero benissimo così… e allora questo ti fa pensare se è veramente proprio il caso di impostare la propria vita su un mutuo per avere la proprietà di 4 muri (che comunque non ti porterai di la!! Anzi, col rischio che qualcuno te copa prima par avergheli o che te leca el cul per farseli intestare un giorno!)tralasciando poi inevitabilmente tempo che si potrebbe dedicare ai rapporti umani e quant’altro! Cavoli oggi ho scritto pure troppo, concludo quindi dicendo che il viaggiare se non altro ti da maggiori imput per esprimere determinate sensazioni che si trovano già dentro di noi e che aspettano solo una conferma esterna e che anche la persona più distante dal tuo modo di intendere la vita può insegnarti qualcosa o farti capire determinate cose!
Ecco… a riprova di quanto scrivevo ieri notte… il mio primo problema oggi 26 dicembre alle sette di mattina è ….. come cazzo me li lavo i denti ora? …. Semplice, giro la macchina e me ne vado a de pass!!!!
Ciao a tutti!
Minkia che Natale.Natale in Australia…prossimamente nei migliori cinema LOL.Ciao fetente! e scrivi du righe su quel sito che parla d\’Irlanda ogni tanto… 😛
Zio can che schifo.non il tuo blog.non quello che hai scritto ma il ragno di merda che hai messo in fondo.E se adesso non dormo l\’e\’ par colpa tua!se sta tanto ben a casa mia.si si…senza ragni…
bhe\’ auguri di buon natale e di buon anno farfallino…te si sempre un mito…quella si che\’ vita…mi ha detto mio papa\’ che secondo lui tu non torni piu\’….quindi speriamo almeno di rivederti un giorno.
ciao ciao ora vado a mangiare…ciao
ehehehe Lon anche il mio natale irish credo sia stato il piu povero gastronomicamente palando della mia vita,maaaa mai quanto il tuo davvero!!!se non altro i noodles li abbiamo cucinati noi,e non ti dico che buoni!!!per non parlare della tortilla degli spagnoli!!!Be che dire..credo che comunque sara\’ il natale che ricorderemo di piu in assoluto!!
Io invece trovo che il ragno sia bellissimo…sembra quasi avere una lettera stampata sul dorso!!!fantastico…
Che bello il tuo lettino lon…coloratissimo!!!!mi piace…
Continua cosi con il blog che sei talmente bravo a scrivere che sembra quasi di vivere le avventure con te!!
ti bacio…
Ehi Sole….io sono sempre pronta x le 2 chiacchiere….sono attrezzata pure io con il cell skypezzato!!!!Magari prima che riparta x la mia seconda trasferta \’toccata e fuga\’ ;-)Bacioni da nebbia (oggi ce n\’è in abbondanza)